Introduzione
di
Generoso Nobile
Dai miei ricordi, voglio descrivere con nostalgia i giochi poveri che
si facevano dagli anni 50 al 63 , periodo in cui ho vissuto stabilmente a
Sieti , prima di trasferirmi alla mia attuale residenza.
Il luogo dove i
bambini, giocavano era
essenzialmente la strada a quei tempi ancora non asfaltate, I posti più
frequentati
erano
le piazze Albori,Convento, Corte dei Santi, che in quei tempi non costituiva un pericolo come
oggi al passaggio delle auto.
Le
cause del declino dei giochi ecologici, sicuramente è stata la TV, era il
19 novembre 1955 che iniziava la prima trasmissione di "Lascia o
Raddoppia" una delle prime trasmissioni seguite dai bambini,
(qualcuno ricorda che alcuni bambini andavamo a vederla dalla <Signora
della posta> sotto l'arco di via Fortunati) dopo
qualche anno hanno contribuito al declino i piccoli Home Computer come il "Commodore
16" con il quale si potevano fare dei giochi, che erano memorizzati su
cassette tipo audio.
Oggi i bambini
vengono attirati da altri mezzi che influenzano il loro modo di giocare.
Non è più importante essere in tanti per avviare dei
giochi perché alcuni preferiscono giocare alla Playstation o giocare al
computer oppure ancora guardare i programmi offerti dalla televisione.
La Playstation è costituita da una consolle che serve a contenere il
dischetto con il gioco, ad esempio, della Formula 1.La consolle è
collegata allo schermo televisivo attraverso cui si attiva il gioco.Il
giocatore attraverso un joystick aziona la playstation che dà l'idea di
vivere dentro il gioco.
Negli ultimi anni fra i bambini è scoppiata la moda dei giochi con il
computer.Attraverso i CD i bambini possono giocare in mille modi sia
singolarmente che in coppia.Comunque non bisogna pensare a questi giochi
in maniera negativa perché il computer dà la possibilità di apprendere
giocando.Esistono in commercio CD interessanti che riguardano anche
argomenti studiati a scuola ed, inoltre, collegandosi ad Internet, si possono
svolgere ricerche per approfondimenti.
Chi non possiede ancora un computer guarda volentieri i programmi di
cartoni animati che la televisione oggi trasmette in qualsiasi momento
della giornata. I bambini gradiscono molto i cartoni animati e, anche se li
guardano da soli in casa, quando si incontrano emulano i loro personaggi
preferiti e si raccontano gli episodi che maggiormente li hanno colpiti.
E' chiaro che un uso eccessivo di questi nuovi mezzi non può fare altro
che danneggiare i bambini. Spesso in televisione sono riportate notizie di
bambini ricoverati in ospedale con vere e proprie crisi epilettiche perché
hanno giocato alla playstation per ore.Quello che dovrebbe essere un
momento di svago potrebbe rivelarsi fatale per la salute dei piccoli. Si
auspica,dunque, un utilizzo giusto ed equilibrato di questi oggetti e
sempre con la sorveglianza dei genitori responsabili del modo in cui
giocano i loro figli.

Giocattoli attuali,
giocattoli di ieri
La tipologia
dei giocattoli è mutata nel corso degli anni.Ogni bambino da sempre ha
sognato di possedere un giocattolo con cui giocare e fantasticare.
Oggi viviamo nella società del consumismo e la maggior parte dei piccoli
ha giocattoli particolari, addirittura sofisticati in grado di stupire i
compagni .Negli ultimi anni sono sorti dei grandi negozi di giocattoli
forniti dei più svariati modelli .
I giocattoli attuali sono prodotti di serie e molto spesso vengono
costruiti in fabbriche di paesi stranieri a basso costo.Le aziende
impiegano manodopera facilmente reperibile come, ad esempio, dei bambini
che sono pagati miseramente sebbene siano costretti a lavorare per ore al giorno. I
nostri bambini vengono contagiati dalla pubblicità in
televisione e fanno a gara per esserne in possesso.
In passato i giocattoli erano più semplici perché venivano costruiti dai
bambini stessi che li inventavano stimolando,così, la loro creatività.
I bambini di ieri(50/60 anni fa),facevano da sé,ad esempio,le bambole di
stoffa e costruivano gli attuali monopattini in legno(in dialetto il
monopattino era "u carramattu") .La strada costituiva il loro
laboratorio naturale.
I giocattoli dei bambini di 20/30 anni fa, sono i prototipi dei giocattoli
attuali.Le bambine avevano bambole parlanti come"Michela" o che
piangevano come "Cicciobello".Giocavano a fare le casalinghe con
i piattini e le pentoline di plastica dura,con ferri da stiro in versione
giocattolo,mentre i maschietti giocavano con trenini di legno, i fortini
con gli indiani, le biglie .
Oggi i giocattoli hanno una diversa composizione.Ad esempio,mentre tempo
fa i monopattini o i trenini erano costruiti in legno,oggi questi prodotti
sono costruiti con la plastica. E, comunque, si tende a rendere il
giocattolo molto sofisticato e ricco di opzioni.
Talvolta oltre alla sostanza ai giocattoli viene cambiato il nome per
ottenere più effetto.Si ricorre nella nostra lingua ad un uso massiccio
di parole inglesi,ossia ad anglicismi, che rendono il prodotto ancora più
appetibile.E' il caso dei vecchi pattini che sono chiamati oggi dai
bambini"Roller Blade".


Mazza
e Piveze
Com'è mazza e
pìveze? è formata da
due pezzi di legno (ricavati dal manico di un zappa da quello di una scopa,
anche da una qualsiasi pertica.
Si tagliano due pezzi, uno forma la mazza (lunghezza circa 50 cm) ed uno,
pìveze, (di circa 10 cm). ben appuntito da entrambi i lati.
Regolamento
Il
gioco consiste nel colpire la punta (con il pezzo a terra) e colpirlo
nuovamente al volo cercando di lanciarlo il più lontano possibile. Il
posto preferito era d'avanti alla chiesa di piazza Albori.
Si tracciava sulla terra battuta: un cerchio con la stessa mazza del gioco
di circa due metri di diametro. Il lanciatore dal centro del cerchio
doveva colpire la punta del pìveze (con il pezzo a terra) e colpirlo
nuovamente al volo cercando di lanciarlo il più lontano possibile.
L'altro giocatore raggiunto il pìveze, doveva lanciarlo nel cerchio difeso
dal battitore che tentava di ribatterlo il più lontano possibile, se ci
riusciva si scambiavano i ruoli, in caso contrario il battitore con tre
colpi (descritto come sopra) allontanava il più possibile il pezzo dal
cerchio, al ché il compagno doveva ripetere il lancio nel cerchio.
Ho
sentito parlare di questo gioco in varie regioni, ma con regole diverse.
Ci
conforta l'illusione di credere che il popolarissimo baseball americano
sia stato copiato dalle nostre parti da qualche curioso viaggiatore
inglese dell'ottocento, e poi trapiantato con incredibile successo negli
Stati Uniti.

Telefono

Chissà
perché sono in molti a chiamarlo "telefono senza fili, mentre
è proprio un semplice filo teso tra due barattoli a farla da
protagonista, insieme agli onnipresenti barattoli (lattine), in questo
gioco noto e diffuso in tutte le regioni italiane.
Nella memoria dei più anziani si confondono ricordi legati ai successi di
Marconi (primo radioamatore) ed alle sue trasmissioni di notizie via etere. Non dobbiamo poi
dimenticare che già negli anni Trenta il telefono aveva una sua
diffusione, ancorché limitata alle famiglie più abbienti. Di qui il
desiderio di possedere uno strumento così misterioso e affascinante,
costruito con quello che c'era a disposizione.
Indicazioni
tecniche
Nella parte superiore delle due lattine - proprio al centro - si fanno due
piccoli fori, attraverso i quali possa passare un capo del filo. Questo,
annodato, non "scapperà" fuori neppure sotto la leggera
pressione necessaria per mantenerlo teso (figura 21). Occorre uno spazio
libero sufficiente a che il filo possa stendersi in tutta la sua
lunghezza, poi uno da una parte con il bussolotto all'orecchio e uno
dall'altra che lo tenga alla bocca: la conversazione può iniziare, con
risultati migliori se il filo viene passato con cera o con pece da
calzolaio.

Fionda

C'è
chi la chiama fionda, chi in tanti
altri modi. Si usava nelle piazze e nei vicoli di Sieti .
Questo richiama
immediatamente l'immagine del monello, che tenta di colpire
i nidi degli uccelli o mira ai vetri di qualche malcapitato. Per impedire
o punire queste birichinate, le fionde erano spesso sequestrati dagli
adulti. Era tuttavia abbastanza facile costruirsene uno nuovo, e possederlo
accresceva la sicurezza personale nelle piccole guerre di CapoSieti
e BassoSieti
Come
costruirla
Ci vuole un rametto biforcuto (a "Y") di legno molto duro e
robusto come la "sanguinella" che butta facilmente in due. Con
le forbici si taglia la gomma della camera d'aria forata di una
bicicletta: elastici facilmente reperibili per
risolvere
infiniti problemi. A un piccolo pezzo di pelle tagliato in ovale vengono
fissati gli elastici grossi, a loro volta fissati agli estremi della
forcella con elastici più piccoli o con spago. Il gioco è fatto.

I
Rocchetti
Si tratta di piccoli cilindri in legno, con bordi rialzati per trattenere
il filo del cotone di cui sono avvolti. Un foro all'interno serve per
infilarli sulle macchine da cucire. Supporti,oggi
quasi introvabili, per avvolgervi il filo da cucito.
In
ogni casa si cuciva, pertanto capitava spesso di averne a disposizione, e
viste le ampie possibilità di riutilizzo, non venivano certo gettati
via. Se li ricordano i bambini di ieri che ne ricavavano diversi giochi,
tutti notevoli per l'ingegnosità delle soluzioni tecniche.
Nelle
nostre campagne era comune l'uso di trasmettere di padre in figlio piccoli
trucchi che trasformavano meravigliosamente i piccoli rocchetti in
qualcosa di molto più importante (trottole, biciclette, trattori, ecc.).
Il trattore è un classico tra queste piccole cose e merita un'attenzione
particolare. E' una macchina semovente alla quale la fantasia del bambino
può attribuire valenza di trattore o di carro armato, a seconda delle
inclinazioni personali, mentre la tecnica di costruzione resta la stessa.

Le
Cerbottane

Ricordiamo
un altro divertimento assai in voga tra i ragazzini degli anni Cinquanta,
quelli stessi che si costruivano i più sofisticati fucili con gli
elastici o gli archi con gli ombrelli.
Stiamo parlando delle cerbottane fatte con lunghe canne provenienti da
materiali di risulta (ideali le canne di alluminio dei lampadari, o i
tubetti delle penne a sfera) che "sparavano" piccoli oggetti (palline di
carta, pezzetti di terra, creta) e soprattutto frecce usando, come
propulsore, la forza del proprio fiato.
Indicazioni tecniche:
La potenza del mezzo è rapportata alla sua lunghezza e al suo diametro:
più lunga è la canna e più piccolo è il suo diametro, più ampia è la
gittata. Una, due o più
cerbottane possono essere tenute insieme da un sistema di mollette (quelle
per il bucato) usate a mo' di impugnatura e/o di cartucciera e si può aggiungere
anche il mirino (figura 17).
Un discorso a parte meritano le "frecce" che venivano
sapientemente preparate a decine, e sparate a raffica in guerre tra due
gruppi. La freccia è dunque un cono molto assotigliato ottenuto
attorcigliando attorno a un dito strisce di carta che venivano
appositamente tagliate in mazzetti regolari trattenuti alla cintola,
pronti per l'uso (figura 18). Ottenuta la freccia la si fissava con la
saliva facendone roteare la punta fra le labbra.
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